Piero Antonio Toma
 

Piero Antonio Toma

    giornalista professionista

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Armatori meridionali
Ieri e oggi

Sagep Editrice,
Napoli, 1992

L'obiettivo della prima parte di questo volume è di cogliere dal passato alcuni protagonisti della storia della navigazione mercantile del Mezzogiorno d'Italia, compresa la Sicilia. La rievocazione è stata effettuata con la tecnica del romanzo storico, visto che per la maggior parte dei casi era impossibile ascoltarli e viverli di persona.

armatori meridionali,Piero Antonio Toma

 

 

 

 

 

 

 

Una bibliografia essenziale per "ricostruire" dialoghi e ambientazioni. Non si tratta quindi di una "storia" nel senso ortodosso del termine nemmeno nella scelta dei personaggi. Infatti ne sono stati scelti alcuni in base al giudizio dell'autore che li ha "percepiti" come rappresentativi di un'epoca o di un'impresa.

Sfilano  uomini come Francesco Coppola, Francesco Saverio Ciampa, Achille Lauro, i Peirce e la favolosa saga dei Florio. Ma non manca una donna, e che donna! Maria Luisa Ambrosino, unico capitano-armatore in gonnella a districarsi fra pantaloni e brigantini nell'esemplare e rissosa stagione velica di Procida. Alla Tirrenia, forse l'unica scampata alla morìa generale, l'autore concede un più ampio spazio di osservazione.

 

 

Il passo della calandra
Edizioni Scientifiche Italiane,
Napoli, 1993

Il passo della calandra,Piero Antonio Toma

Gli fanno da contraltare braccianti, contadini, "furisi", abitatori di grotte, di trulli, di casupole, tirati per i capelli, lungo una diaspora di secoli, ad abbandonare terre inospitali e a maggesi. Spesso la Chiesa predica bene ma messa alle strette razzola male. Se non peggio.

Questa non è una storia di monumenti, di date e di stendardi. è storia di uomini. L'ha scritta un uomo che non è stato alla finestra, a guardare. Se si può dire, è un'antistoria. Attraverso il buco della serratura fluiscono gli accadimenti privati dei protagonisti, uomini e donne nobili e plebei che affollano un paese-simbolo come Tuglie, dai Normanni ai giorni nostri. Da una parte il feudatario periferico senza cultura né per la propria funzione né per il proprio "mestiere" di manager della terra, delle coltivazioni, delle stagioni. Abile semmai, e neppure sempre, a reclamare più odiosi balzelli.

 

 

L'avventura nella stazione di Napoli
Anton Dohrn

Edizioni Scientifiche Italiane,
Napoli, 1996  

Anton Dohrn,Napoli,Piero Antonio Toma

mi sono convinto che, non potendolo imitare, io fossi almeno l'unico a capirlo e poterlo far capire. Fin quando non ho letto questo libro bello e intrigante di Piero Antonio Toma, che ora anche il lettore si accinge a leggere". (Domenico De Masi)

"... Insieme ad Enrico Fermi, credo che Dohrn sia stato il più geniale costruttore di gruppi creativi in Europa ma, rispetto a Fermi, certamente Dohrn è più post-industriale pur avendo lavorato in Italia prima ancora dell'avvento dell'industria.
... Anton Dohrn ha intuito e sostenuto, ancora nel diciannovesimo secolo, che la biologia sarebbe stata la scienza principe del ventunesimo secolo: questa sua profezia si è già avverata, addirittura con qualche anno di anticipo ...
A furia di studiare e di amare Anton Dohrn, 

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