LIBRI |
IL TESORO DI PESCOCOSTANZO
Piero
Antonio Toma |
Che cosa c'era di così attraente in una comunità di poche centinaia di abitanti arroccata fra le montagne (allora) impervie, a 1400 metri di altezza? Prima risposta: era di strada. Una sorta di stazione di posta che legava Napoli, via via angioina, aragonese, vicereale e borbonica, prima a Firenze e poi a Milano, Bologna e Venezia. Pescocostanzo si collocava nel bel mezzo di quella "via degli Abruzzi" fra Nord e Sud, scelta dai mercanti e diplomatici fiorentini e napoletani per scansare Roma, le sue paludi, i suoi briganti e forse soprattutto il… papa.
Ok dunque per la stazione di posta. E poi? Uno si ferma, si rifocilla e prosegue. A Pescostanzo no. Perché man mano si va formando una classe artigianale coi fiocchi, come a quei tempi (ed anche dopo) non se ne trovano di eguali in altra parte d'Italia. Ho detto proprio classe artigianale, che or ora diventa borghese, ecclesiastica, aristocratica.
Dal binomio agiatezza e cultura deriva la ricca committenza d'arte. Qui, a Pescostanzo, c'è la pietra per i marmorari e gli architetti, qui il legno per gli intagliatori, gli intarsiatori, i falegnami, e si fa venire da fuori il ferro per "battere" e modellare austere cancellate, balconi barocchi, ascetiche grate; l'oro e l'argento per tesserne in filigrana le trame più delicate; il refe per il tombolo. Qui la lana (con gli armenti è di casa) che le donne piegano alla tessitura dei tappeti. Il libro ha un andamento narrativo da thriller incalzante di una vera e propria "caccia al tesoro".
Copertina di Vittorio Bongiorno
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Collana:
Biografie d'Autore
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pag.
250, 17x24cm, Compagnia dei Trovatori, (I ed. 1991), II ed. Napoli, 2007 |
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NAPOLI SOTTO IL CIELO 1920-1960Piero
Antonio Toma |
Un viaggio per raccontare una famiglia che per prima in Italia ha portato a Napoli la cinematografia (1898) e, dalla metà degli anni '20, il fotogiornalismo e la fotografia industriale e civile. Il racconto si snoda nella rievocazione scritta e in un centinaio di fotografie d'epoca, la cui documentazione, per molta parte, è tratta da quotidiani locali. Ne è venuto fuori il "patchwork" di una città prima sedotta nel suo inguaribile sfoggio di se stessa da esistenze patinate di principi, federali e divi dello schermo, poi devastata dai bombardamenti e dalla occupazione militare e infine avviata ad un tribolato "stop and go" fra ricostruzione e malgoverno. Foto
dell'Archivio fotografico Troncone a cura di Stefano Fittipaldi
Copertina di Vittorio Bongiorno
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rassegna
stampa
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Collana:
Biografie d'Autore
| pag.
250, 17x24cm, Compagnia dei Trovatori, Napoli,
2006 - € 18.00 |
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Napoli e la Compagnia del Gas, due secoli insiemePiero
Antonio Toma |
Libro unico nel suo genere. Non ci sono soltanto due secoli "insieme" ma due "insiemi", Compagnia del Gas e Napoli, che si danno la mano l'un l'altro dentro due storie parallele e altrettante "minori" di corollario alle prime due. E dove si narra di gas e di illuminazione pubblica, la prima in Italia, di imprese e di amori, di teatro e di sport, di capitani coraggiosi e di eroi sconosciuti, di gelosia e di iella, di re in anticipo e di re in ritardo, di cospirazioni e di cornuti, di giornali a lume di gas e giornali al lumicino per la censura. Insomma di tutto un po'. Libro dalla
lettura "multipla", diario a più livelli che si può aprire e chiudere a qualsiasi pagina senza perdere il filo, trovando invece ammiccante il richiamo di migliaia di curiosità su fatti pubblici e privati e su personaggi che hanno accompagnato dagli inizi dell'800 fino ad oggi la città di chi l'ha vissuta e di chi ci convive.
Copertina di Vittorio Bongiorno
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Collana:
Biografie d'Autore
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pag. 416, 17x24cm, Compagnia dei Trovatori, Napoli,
2006 - Edizione fuori commercio |
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Trovatori | |
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